Pronti gli 8 miliardi previsti dal PNRR per la Sanità per la costruzione di ospedali, rinnovo dei macchinari e servizi di prossimità
E’ stato recentemente pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del Ministero della Salute che assegnerà gli 8 miliardi di investimenti del PNRR per la sanità con cui saranno rinnovati macchinari, costruiti ospedali e aumentati i servizi di prossimità.
Data la diretta competenza, come previsto dalla Costituzione, saranno ora le Regioni che dovranno diventare operative per redigere, siglare ed attuare un Contratto di sviluppo con il Ministero per blindare l’attuazione degli interventi (pena la perdita dei fondi). Questa operazione può essere definita come il “kick off” degli interventi nel settore Sanità previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Fondo Complementare al PNRR, attraverso i quali verranno veicolati ed impiegati gli oltre 20 miliardi stanziati.
Complessivamente al Sud arriverà il 41% della dotazione totale, nel rispetto del vincolo di territorializzazione degli interventi a vantaggio del Mezzogiorno anche se, come successo per altri settori d’intervento, l’assegnazione definitiva delle risorse è subordinata alla sottoscrizione del Contratto istituzionale di sviluppo e previa approvazione dei Piani operativi regionali e degli Action Plan di ciascuna linea di intervento.
Il decreto prevede due deadline:
- 28 febbraio 2022, data entro la quale le Regioni hanno dovuto inviare i Piani operativi e gli Action Plan;
- 31 maggio 2022 (o, con proroga, 30 giugno 2022) per la rimodulazione e nuova assegnazione delle risorse in caso di mancato raggiungimento della Milestone EU
Gli 8 miliardi stanziati nel primo decreto saranno suddivisi in:
- 2 miliardi per la realizzazione di 1.350 Case della Comunità e per la presa in carico della persona (Investimento 1.1 della M6C1), da completarsi entro il primo semestre 2024;
- 204,5 milioni per interventi di assistenza domiciliare (investimento 1.2.2 della M6C1 “Casa come primo luogo di cura e Telemedicina – sub investimenti COT, Interconnessione Aziendale, Device”), per la realizzazione di 600 Centrali Operative Territoriali entro il primo semestre 2024;
- 1 miliardo per il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia, tramite la realizzazione di 400 Ospedali di Comunità (Investimento 1.3 della M6C1) da effettuarsi entro il primo semestre 2026;
- 2,6 miliardi per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, incluso il rinnovo delle grandi apparecchiature (Investimento 1.1 della M6C2). In questo caso l’obiettivo è la sostituzione di 3.100 grandi apparecchiature entro la fine del 2024;
- 638 milioni di euro per interventi di adeguamento antisismico negli ospedali (investimento 1.2 della M6C2). Il Ministero ha infatti specificato che si punta alla “ultimazione di 109 interventi di antisismica, cui si aggiungono ulteriori 220 interventi finanziati con le risorse del PNC”
- 30,3 milioni per il rafforzamento della collezione, elaborazione e produzione di dati a livello locale, nell’ambito dell’investimento 1.3.2 della M6C2. A tal proposito, ha specificato sempre il Ministero, l’obiettivo è “l’adozione da parte delle Regioni di 4 nuovi flussi informativi – nell’ambito del nuovo sistema informativo sanitario NSIS – relativi alla riabilitazione territoriale, ai servizi di assistenza primaria, agli ospedali di comunità e ai consultori familiari, entro il 2025“;
- 80 milioni di euro per la formazione del personale del sistema sanitario in materia di infezioni ospedaliere (investimento 2.2 b della M6C2). In questo caso i target prevedono “lo sviluppo di competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali per 293.386 dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale entro il primo semestre 2026”.
A questi si aggiunge il progetto “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” del Fondo Complementare dal valore di 1 miliardo e 450 milioni di euro che saranno ripartiti al momento del perfezionamento degli Action Plan, tenuto conto della ricognizione in corso da parte del Ministero della Salute.
Vista la rilevanza del Piano, il decreto ha previsto infine anche una clausola di salvaguardia nella realizzazione degli interventi in caso di inerzia delle Regioni che prevede, da parte del Governo, la possibile imposizione di una deadline da 30 giorni per lo svolgimento dei passaggi bloccati con la quale si riserva la possibilità di attivare dei Commissari con poteri speciali che permettano all’effettiva esecuzione dei progetti.