Fondo Lombardia Venture, tutte le opportunità per le società di asset management

Fondo Lombardia Venture

Il Fondo Lombardia Venture apre uno scenario totalmente nuovo per gli investitori professionali che avranno la possibilità di fare raccolta usufruendo delle agevolazioni e dei fondi pubblici.

 

Articolo pubblicato su Citywire a cura dell’avv. Marco Corica, Presidente di ThinkE

 

Nel corso degli ultimi mesi, su input delle Autorità europee (in particolar modo della Commissione Europea), il FEI – Fondo Europeo degli Investimenti e la BEI – Banca Europea degli Investimenti, hanno siglato numerosi accordi volti a favorire l’attività dei fondi di Venture Capital, Private Equity, Hedge Fund, FIA e relativi gestori.

La notizia è particolarmente rilevante perché questi accordi aprono uno scenario totalmente nuovo per gli investitori professionali che avranno la possibilità di fare raccolta usufruendo delle agevolazioni e dei fondi pubblici, beneficiando così di risorse che, aggiungendosi agli investimenti provenienti dai fondi di private capital, potranno essere destinate per favorire lo sviluppo delle startup e delle pmi innovative.

L’Italia è uno dei primi Paesi membri ad essere stato coinvolto nell’azione combinata della Commissione Europea e del Fesr – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, attraverso la quale è stato aperto il Fondo Lombardia Venture, che ha il fine di garantire un accesso diretto al credito, promuovendo investimenti “produttivi” da parte degli operatori e dei fondi di venture capital.

L’obiettivo primario del Fondo Lombardia Venture, il cui budget iniziale previsto è pari a 40 milioni di euro, è quello di rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle startup e pmi lombarde, in particolare le deep tech (quindi specializzate in: life science e med tech, computing, blockchain, robotica, aerospazio, energia e clean tech, tecnologie industriali, nuovi materiali, chimica, intelligenza artificiale, big data, cybersecurity, deep learning, machine learning, biotech).

Sarà possibile effettuare domanda fino alle ore 17.00 del 9 maggio 2023.

I soggetti ammessi sono fondi e gestori di fondi di Venture Capital, in possesso di alcuni e fondamentali requisiti, tra i quali essere:

  • FIA – Fondi di investimento alternativi di diritto ed autorizzati ad operare sul mercato italiano
  • FIA di natura europea, anch’essi autorizzati ad operare in Italia secondo quanto previsto dalla Regolamentazione dei Mercati Finanziari
  • Gestori di FIA in possesso dei requisiti di cui sopra
  • Fondi di Venture Capital approvati o in fase di approvazione, purchè l’approvazione sia prevista nel corso dei sei mesi successivi.

 

Imprenditoria Femminile: i bandi attivi

Imprenditoria Femminile

Il focus sulle opportunità offerte dal PNRR per l’imprenditoria femminile

 

A livello nazionale, soprattutto a seguito dell’approvazione del PNRR, l’Italia ha aperto numerosi bandi che hanno come obiettivo quello di incentivare la nascita e/o garantire sostegno economico e finanziario all’imprenditoria femminile.

Ad oggi, sono sei i bandi a cui possibile presentare la domanda (o sarà possibile farlo nell’immediato futuro):

  • ON – Oltre nuove imprese a tasso zero: contributo ibrido (sia a fondo perduto che finanziamento a tasso zero) per sostenere le micro e piccole imprese composte da donne di qualsiasi età (o giovani di entrambi i sessi purchè under 35) e può essere utilizzato per finanziare progetti nuovi o rilanciare attività già sul mercato
  • Nuovo Self Employment: prestiti a tasso zero e senza garanzie per donne inattive e disoccupate per un lungo periodo (accessibile anche a giovani tra i 18 ed i 29 anni).
  • CoopstartupHER: contributo a fondo perduto pari a 10 mila euro per lo sviluppo di idee imprenditoriali di tipo cooperativo, soprattutto se femminili.
  • C: rivolto ad imprenditrici del settore editoria , è prevista la possibilità di accedere ad un contributo da 200 mila euro.
  • Futura: promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale, il bando prevede finanziamenti verranno erogati per sostenere progetti di formazione per le donne italiane di età compresa tra i 18 ed i 50 anni.
  • Incentivi Imprenditoria Donne in Agricoltura (in attesa di pubblicazione): il bando prevede la concessione di mutui a tasso zero e contributi a fondo perduto per imprenditori del settore agricoltura

 

 

RePowerEU sarà incluso nel PNRR

RePowerEU

RePowerEu garantirà ulteriori 20 miliardi di investimenti nel settore energia

 

Il Consiglio dell’Unione Europea ha formalizzato il regolamento di modifica per includere i capitoli di REPowerEu nel PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Gli Stati membri dovranno quindi intervenire e modificare i vari PNRR per finanziare investimenti e riforme chiave che contribuiranno a raggiungere gli obiettivi del REPowerEu, quali l’aumento della resilienza, della sicurezza e della sostenibilità del sistema energetico dell’Ue attraverso la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e la diversificazione delle forniture energetiche a livello europeo, anche aumentando la diffusione delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e della capacità di stoccaggio dell’energia.

Per rendere possibile tutto ciò saranno stanziati ulteriori 20 miliardi di sovvenzioni, di cui il 60% sarà distribuito attraverso Fondo per l’innovazione (60%) e le quote del sistema di scambi delle emissioni nocive esistente a livello europeo (40%).

Dei 20 miliardi stanziati, 2,7 miliardi verranno assegnati all’Italia, a cui si somma la possibilità trasferire il 5% di risorse – destinate esclusivamente a investimenti nel campo energetico – dai fondi di Coesione non spesi nel settennato 2014-20 e il 5% della Riserva di Adeguamento della Brexit.

FRI-Tur: 780 milioni per le imprese del Turismo e Alberghi

Fri-Tur

Fino al 31 dicembre per le imprese del settore Turismo sarà possibile richiedere i finanziamenti previsti dal FRI-Tur

 

FRI-Tur (Fondo Rotativo Imprese per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo) è l’incentivo previsto dal PNRR, promosso dal Ministero del Turismo e gestito da Invitalia, che punta a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive, in un’ottica di riqualificazione energetica, digitalizzazione, sostenibilità ambientale e maggiore competitività su scala internazionale.

La dotazione finanziaria è pari a 780 milioni di euro ma, contestualmente, sono stati previsti ulteriori 600 milioni di finanziamenti attivabili attraverso canali bancari appositamente predisposti.

Il FRI-Tur prevede la possibilità di richiedere finanziamenti per investimenti medio-grandi, compresi tra i 500 mila e 10 milioni di euro.

Le agevolazioni saranno accessibili fino al 31 dicembre 2023 (salvo diverse disposizioni della Commissione Europea) e sono rivolte a:

  • alberghi
  • agriturismi
  • strutture ricettive all’aria aperta
  • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale
  • stabilimenti balneari
  • complessi termali
  • porti turistici
  • parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici

Le forme di incentivo previste sono due:

  • contributo diretto alla spesa, pari al 35%dei costi e delle spese ammissibili.
  • finanziamento agevolato, erogato tramite Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso nominale annuo pari allo 0,5%, con una durata compresa tra 4 e 15 anni.

 

Per maggiori informazioni:

FRI-Tur

Cos’è un Fondo Rotativo?

Blue Economy: kick-off meeting dei bandi Horizon Europe

Blue Economy

Il 25 gennaio a Roma inizieranno i lavori del partenariato internazionale “A climate neutral, Sustainable and productive Blue Economy Partnership” coordinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca

 

Il 25 gennaio a Roma, presso l’ ABA – Accademia di Belle Arti, si svolgerà il kick-off meeting del progetto e partenariato internazionale “A climate neutral, Sustainable and productive Blue Economy Partnership (SBEP)” coordinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito di Horizon Europe.

Il Partenariato per la blue economy sostenibile è costituito da una rete di 60 istituzioni in 25 Paesi e dalla Commissione Europea e, grazie ad un budget pari a 96 milioni di euro, finanzierà l’attività di ricerca e innovazione che favorisca progetti più sostenibili, produttivi e climaticamente neutrali; al contempo, mettendo in rete autorità, enti e stakeholders di tutta l’Europa, si promuoverà un’azione e una programmazione coordinata su base paneuropea.

Il kick-off, a cui si potrà partecipare sia in presenza che tramite streaming, ha come obiettivo quello di introdurre il piano di lavoro e come verranno strutturate le attività del partneriato.

Il piano di lavoro prevede il lancio di 6 bandi nel corso dei prossimi 7 anni, a cominciare da quello che verrà pubblicato il 13 febbraio 2023 che seguirà il seguente iter:

  • 14 aprile 2023 è il termine previsto per l’invio delle proposte preliminari,
  • i consorzi che giudicati idonei dovranno presentare proposte complete entro il prossimo 13 settembre 2023.

Per essere ammessi, i consorzi di ricerca dovranno includere partner provenienti da un minimo di tre Paesi (con un minimo di due da Stati membri dell’UE o Paesi associati a “Horizon Europe”).

Per maggiori informazioni:

SBEP Project

MUR – Sustainable Blue Economy Partnership

 

 

Interregional Innovation Investments: bando da 7 mln per innovare su base regionale

Interregional Innovation Investments

Nuovo bando dell’Interregional Innovation Investments per stimolare l’innovazione su base regionale

 

“Capacity Building Strand 2b” è un nuovo bando della Commissione Europea e dell’EISMEA – European Innovation Council and SMEs Executive Agency nell’ambito della programmazione per l’anno in corso dello Strumento per gli Investimenti Interregionali per l’Innovazione.

Il budget disponibile è pari a 7,1 milioni di euro e sarà possibile presentare domanda fino al prossimo 16 marzo.

Il bando dell’Interregional Innovation Investments ha come obiettivo quello di finanziare ed investire in progetti che incrementino e potenzino le capacità degli hub e degli ecosistemi che sviluppano innovazione su base regionale, con particolare riguardo per quei territori che risultano essere meno sviluppati e competitivi su base internazionale; queste attività avranno inoltre la finalità di sviluppare modelli, strumenti e servizi in grado di accrescere la competitività su scala nazionale e globale delle PMI del territorio.

E’ possibile inviare la propria candidatura solo per le persone giuridiche (enti pubblici e/o privati) purchè appartenenti ad uno degli Stati membri dell’Unione Europea (compresi i Paesi e territori d’oltremare).

 

Digitale, Industria e Spazio, le nuove calls di Horizon Europe per il 2023

Digitale

Digitale, Industria e Spazio finanzierà progetti innovativi e sostenibili per migliorare l’industria europea.

 

Dal 17 gennaio 2023 sarà possibile candidarsi alle calls previste da “Digitale, Industria e Spazio” previste dal Programma di Lavoro 2023 – 2024 di Horizon Europe.

Finanzieranno progetti inerenti lo sviluppo e/o il miglioramento di tecnologia digitale ed industriale in tutti i settori economici, con particolare riguardo a quelli capaci di aumentare il grado di sostenibilità e tutela ambientale.

Sarà possibile presentare la candidatura del proprio progetto fino al 25 aprile 2023 ed il tasso di finanziamento sarà pari al 60% della spesa totale del progetto.

Il bando è previsto dal Cluster 4, il cui obiettivo è quello di sostenere la nascita e lo sviluppo di tecnologie abilitanti fondamentali per il futuro industriale dell’Europa, soprattutto se inerenti queste sei aree d’interesse:

  1. Produzione climaticamente neutra, circolare e digitalizzata
  2. Maggiore autonomia nelle catene del valore strategiche chiave per l’industria resiliente
  3. Tecnologie informatiche e dei dati all’avanguardia a livello mondiale
  4. Tecnologie digitali ed emergenti per la competitività e per il green deal
  5. Autonomia strategica aperta nello sviluppo, nella distribuzione e nell’utilizzo di infrastrutture, servizi, applicazioni e dati globali basati sullo spazio
  6. Uno sviluppo etico e incentrato sull’uomo delle tecnologie digitali e industriali

Il documento ufficiale: Horizon Europe Digital, Industry and Space

Nuova Sabatini Green: le regole per presentare domanda

Nuova Sabatini Green

Con la Circolare del 6 dicembre 2022 il MIMIT ha chiarito le modalità per presentare domanda per i contributi della Nuova Sabatini Green

 

Il MIMIT – Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la Circolare del 6 dicembre 2022, ha illustrato quale sarà la disciplina dei contributi e dei finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature, ideata per le PMI, e nota come Nuova Sabatini Green; grazie alla suddetta circolare ministeriale vengono fissati termini e modalità di presentazione delle domande per la concessione e l’erogazione dei contributi.

In particolare, il documento diffuso dal MIMIT chiarisce le modalità di presentazione delle domande di agevolazione e la presenza di una maggiorazione, pari al 30%, prevista per gli investimenti green.

Le disposizioni della circolare si applicano a tutte le domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023 e tra i requisiti più stringenti, è previsto che le imprese dovranno disporre di una sede legale o una unità locale in Italia.

La Nuova Sabatini Green è stata ideata e realizzata per dare alle PMI delle importanti agevolazioni economiche e finanziarie ma, per poterne sfruttare i vantaggi, quest’ultime dovranno essere conformi a determinati requisiti, quali:

  • essere regolarmente costituite ed iscritte nel Registro delle imprese, oppure nel Registro delle imprese di pesca,
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria,
  • non essere riceventi di aiuti illegali o incompatibili dalla Commissione Europea (in questo caso, è prevista la possibilità di presentare domanda ma la posizione dovrà essere regolarizzata quanto prima),
  • non essere un’impresa in difficoltà.

Non possono beneficiare delle agevolazioni le imprese operanti nei settori delle attività finanziarie e assicurative.

Prima Call dell’INTERREG Italia – Croazia

Italia - Croazia

Aperta la prima call INTERREG VI-A Italia – Croazia 2021-2027, il Programma di Cooperazione Territoriale Europea transfrontaliera tra i due Stati.

 

Il Programma di finanziamento per la Cooperazione Territoriale Europea INTERREG VI-A Italia – Croazia ha lanciato il primo bando della programmazione 2021-2027 che finanzierà due tipologie di progetti: i Progetti Standard (Standard project proposals) e i Progetti di Piccola scala (Small-scale projects).

  • Per quanto riguarda i Progetti Standard, il bando stabilisce un cofinanziamento all’80% a copertura di un budget complessivo per progetto compreso tra un minimo di 500.000 e un massimo di 2.200.000 euro, a seconda dell’obiettivo specifico (OS) perseguito. La durata del progetto deve essere compresa tra 24 e 30 mesi, con una composizione del partenariato di almeno 3 e massimo 8 partner. La call per questa tipologia di progetti è stata aperta il 28/11/2022 e chiuderà il 20/03/2021 alle 14.00 CET.
  • I progetti di Piccola Scala, per loro natura meno complessi dei precedenti, dovranno essere di durata compresa tra 12 e 18 mesi a fronte di un budget per progetto più contenuto, tra 165.000 e 200.000 euro, e un partenariato più ristretto (2-4 partner). Il cofinanziamento sarà pari all’80%, come per i Progetti Standard. La call per gli Small-scale projects, aperta anch’essa il 28/11/2022, chiuderà il 28/02/2023 alle ore 14.00 CET, in largo anticipo rispetto alla tipologia Standard.

Il Programma INTERREG Italia – Croazia 2021-2027

La collaborazione transfrontaliera tra i territori che si affacciano sul Mar Adriatico, incoraggiata dalla precedente dal precedente ciclo, sarà ulteriormente approfondita nel settennato 2021-2027. Infatti, per il periodo di Programmazione 2021-2027, la dotazione finanziaria stanziata per Italia – Croazia è di 216 milioni di euro, di cui quasi 173 milioni provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Per l’Italia, l’area territoriale interessata dal Programma si estende su ben 25 province in Italia delle regioni dell’Abruzzo, Puglia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Veneto.

Il Programma INTERREG Italia – Croazia 2021-2027 sarà fortemente focalizzato sulla blue economy, sulla capitalizzazione delle precedenti esperienze di cooperazione e sulla creazione di forti sinergie con la Strategia Adriatico-Ionica (EUSAIR).

In particolare, il Programma mira a perseguire cinque priorità specifiche, con particolare attenzione alla digitalizzazione, all’economia circolare e una migliore governance integrata quali temi trasversali a tutte le priorità:

  • Crescita sostenibile nella blue economy: promuovere uno sviluppo economico sostenibile attraverso politiche innovative nell’ambito delle economie verdi e blu;
  • Ambiente resiliente e verde: proteggere il patrimonio naturale anche mediante strategie di adattamento climatico e misure di prevenzione dei rischi, valorizzando la biodiversità e contribuendo alla lotta contro l’inquinamento;
  • Cultura e turismo per uno sviluppo sostenibile: valorizzare il patrimonio culturale attraverso prodotti turistici sostenibili e diversificati;
  • Trasporto marittimo multimodale e sostenibile: implementare soluzioni sostenibili per la mobilità transfrontaliera;
  • Governance integrata: progredire verso una migliore capacità istituzionale nella riduzione degli ostacoli alle frontiere.

Link alla Call: 1st Call for Proposals – IT-HR INTERREG 2021-2027 – Italia – Croatia (italy-croatia.eu)

Green New Deal: dal 17 novembre al via le domande per gli incentivi

Green New Deal

Dal 17 novembre per le imprese operanti in Italia sarà possibile presentare domanda per ottenere i fondi previsti dal Green New Deal

 

Dal prossimo 17 novembre, per le imprese in possesso dei giusti requisiti, sarà possibile presentare domanda per ottenere i fondi previsti dal Green New Deal, programma di iniziative strategiche che mira ad avviare l’Europa sulla strada di una transizione verde con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

I Fondi saranno impiegati per perseguire i seguenti obiettivi:

  • Rigenerazione Urbana,
  • Turismo Sostenibile,
  • Riduzione dell’uso della plastica e ricerca funzionale alla scoperta di materiali e soluzioni alternative,
  • Economia circolare,
  • Riduzione dell’utilizzo del carbone,
  • Riduzione dei rischi dovuti al cambiamento climatico.

Potranno presentare domanda tutte le realtà operanti sul territorio italiani che risultano conformi a quanto previsto per poter accedere ai finanziamenti agevolati del Fondo rotativo e che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca.

Il budget previsto – pari a 750 milioni di euro, sarà impiegato per finanziare progetti (presentati sia singolarmente che come consorzio) che prevedono investimenti, non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni, da realizzare in Italia.

I progetti ammissibili dovranno:

  • essere ideati e sviluppato in Italia, anche in più località,
  • prevedere un budget compreso tra i 3 e i 40 milioni di euro,
  • essere realizzabili tra i 12 ed i 36 mesi,
  • prevedere l’inizio dei lavori subito dopo la presentazione della domanda di agevolazioni.

Il bando chiarisce inoltre che, i progetti dovranno prevedere un alto grande di innovazione e sostenibilità e capaci di innovare un determinato settore e/o prodotto.

Le richieste di fondi del Green New Deal, se accolte, prevedono l’erogazione di finanziamenti agevolati per un importo pari al 60% della spesa totale del progetto ma, contestualmente, verranno stabiliti degli accordi convenzionati per l’ottenimento di fondi bancari pari al 20% del valore del progetto e in presenza di idonea attestazione creditizia.

I finanziamenti prevedono anche una quota di contributi a fondo perduto, per una percentuale massima delle spese e dei costi ammissibili di progetto:

  • pari al 15%come contributo alla spesa, a sostegno delle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e per l’acquisizione delle prestazioni di consulenza relative alle attività di industrializzazione;
  • pari al 10 % come contributo in conto impianti, per l’acquisizione delle immobilizzazioni oggetto delle attività di industrializzazione.

Il Sito Istituzionale: Green New Deal

Per maggiori informazioni o per ottenere un feedback da un nostro esperto, potete contattarci al seguente indirizzo:

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