Sostenuto dalle Politiche Europee, il Fintech è un settore in costante crescita e nel 2021 ha già raccolto più del 2020
Secondo i dati raccolti e diffusi Dealroom, il Fintech e – in generale – il settore tecnologico europeo hanno già attratto più investimenti rispetto a tutto il 2020 e le start-up hanno raccolto 43,8 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2021, ben oltre i 38,5 miliardi di euro investiti lo scorso anno, anche a fronte della metà dei round di finanziamento erogati: 2.700 nei primi sei mesi 2021, contro i 5.200 dell’anno scorso (la Klarna ha raccolto oltre 1,6 miliardi in soli due round).
Questa tendenza si sta diffondendo rapidamente, a tutti i livelli, anche quelli delle più alte cariche degli Stati membri dell’Unione Europea. In tema Fintech, le parole più recenti sono del Presidente della Francia, Emmanuel Macron che ha dichiarato di puntare alla creazione di almeno 10 aziende tecnologiche in Europa dal valore di oltre 100 miliardi di euro entro il 2030.
Data questa tendenza, sarà veramente importante per la prossima generazione per le Istituzioni e per i c.d. “Big Tech” tener conto della necessità di costruire una nuova riconfigurazione nelle agevolazioni e nei crediti d’imposta alle imprese per investire in start-up e, allo stesso tempo, studiare ed implementare dei cambiamenti normativi che possono essere apportati per adeguarsi alle innovazioni del settore e la rapida evoluzione del Fintech.
Sull’argomento è intervenuto anche il Commissario Consob Paolo Ciocca che, parlando di fronte alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, ha recentemente evidenziato come il pacchetto Ue sul Fintech e la finanza digitale sia il primo tentativo di regolamentazione di questo settore a livello comunitario: “La trasformazione digitale comporta l’affacciarsi sul mercato finanziario di nuovi player globali/regionali, alcuni dei quali nati come fornitori di servizi tecnologici. Si prospetta un aumento della pressione competitiva sugli operatori tradizionali, insieme a un miglioramento della capacità di valorizzazione dei dati e di rendere più semplici ed efficienti i processi. Si prospettano altresì nuove forme di raccolta di capitali e possibili diverse configurazioni del mercato. Sono convinto che questa apertura verso l’innovazione dei modelli di business andrebbe orientata a beneficio dei consumatori e della crescita reale”.
“Le proposte legislative in discussione – ha concluso il Commissario Consob – fanno parte di un complessivo pacchetto che va compreso nella sua unitarietà. Le iniziative sono infatti parte di un’unica strategia che risponde all’esigenza di capitalizzare le opportunità e al contempo gestire i rischi che promanano dall’applicazione delle più recenti innovazioni digitali al mercato finanziario. Tra gli aspetti di maggior rilievo vi è il fenomeno della frammentazione delle catene del valore. Diversi attori intervengono in questa catena, provenienti da settori regolamentati e non, nonché da aree geografiche diverse (Europa ed oltre), soggetti quindi a discipline differenti; ciò richiede un ripensamento su come salvaguardare l’integrità, la stabilità, la concorrenza leale e la sicurezza dei dati”.