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Venture Capital

Cos’è il Venture Capital?

Secondo la definizione data da Borsa Italiana, il Venture Capital è: “l’attività di investimento istituzionale in capitale di rischio di aziende non quotate, in fase di start up, caratterizzate da un elevato potenziale di sviluppo“.

Il Venture Capital rappresenta quindi una forma di investimento di medio-lungo termine in imprese non quotate ad alto potenziale di sviluppo e crescita, c.d. “startup”.

L’attività è principalmente svolta da investitori istituzionali e professionisti, fondi d’investimento, incubatori, acceleratori, agenzie per l’innovazione, club e reti di imprese, il cui obiettivo è quello di ottenere un consistente guadagno in conto capitale dalla vendita della partecipazione acquisita o dalla quotazione in borsa.

Il Venture Capital non consiste esclusivamente nell’investire nel capitale di rischio, bensì comprende una serie di attività connesse e strumentali alla realizzazione dell’idea imprenditoriale come il coinvolgimento dello stesso investitore nell’attività della società, nelle decisioni strategiche dell’impresa, nelle relazioni pubbliche – istituzionali e nel prestigio dell’azienda.

Gli operatori del Ventre Capital non operano con fondi propri (come i Business Angel) ma, bensì, raccolgono la liquidità dei fondi istituzionali che hanno intenzione di diversificare al massimo i propri investimenti, attingendo quindi da istituti finanziari, fondazioni bancarie o assicurative, enti pubblici territoriali, enti previdenziali.

Le tipologie di investimento, per convenzione, vengono definitiva in base alle tempistiche e si suddividono in quattro categorie:

  1. Seed (esiste l’idea di business ma deve ancora essere trasformata in un’azienda),
  2. Early Stage (la startup ha già avviato la propria attività ma necessità di fondi per aumentare la propria diffusione),
  3. Scale-up (la startup ha già un suo mercato di riferimento, è strutturata e di media dimensione ma vuole espandersi ulteriormente)
  4. Sustained Growth (la startup è solida e strutturata, i ricavi aumentano con un buon ritmo e a breve non servirà più un partner VC).

In caso di successo dell’investimento e/o del raggiungimento dello sviluppo previsto, è prevista la c.d. “exit“, cioè la cessione e/o disimpegno delle quote acquisite dall’investitore antecedentemente. Il disinvestimento può avvenire secondo le seguenti modalità:
• con la quotazione in Borsa dei titoli della partecipata;
• con la vendita dei titoli ad un’altra società o investitore istituzionale;
• con il riacquisto della partecipazione da parte del gruppo imprenditoriale originario;
• con la vendita a nuovi e vecchi soci.

La differenza tra Venture Capital e Private Equity (in breve)?

Quando l’investitore istituzionale entra in una società con ampie possibilità di crescita in una fase successiva a quella di startup, l’operazione rientra nel mondo del Private Equity.

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